venerdì 9 gennaio 2015

VIAGGIO IN GIAPPONE A NOSTRE SPESE

In merito alla trasferta di Pizzarotti e Casa in Giappone e alle dichiarazioni rilasciate dagli stessi nella conferenza stampa, segnalo che come gruppo PD abbiamo inviato oggi stesso segnalazione alla Procura della Corte dei Conti, sezione di Bologna. La trasferta all'estero dei due amministratori e di un dipendente e le relative spese di viaggio non risultano infatti essere state autorizzate da alcun atto, come prevede la legge. La spesa sostenuta per il viaggio e il trasporto di materiale promozionale appaiono inoltre spese improprie che non trovano giustificazioni nelle funzioni e nei fini istituzionali dell'ente Comune
           Nicola Dall'Olio

 Una volta tanto, cari lettori, mi trovo perfettamente d'accordo con il capogruppo Pd in Consiglio comunale Nicola Dall'Olio e lo ringrazio per avere segnalato alla Corte dei Conti il viaggio in Giappone di Pizzarotti e i diecimila euro prelevati dalle tasche dei cittadini per promuovere - a suo dire - i prodotti della food valley parmigiana. Barilla in testa.
La prossima volta che il signor Pizzarotti intende andare in giro per il mondo a promuovere i prodotti della Barilla o di altre ditte parmigiane, si prenda le ferie e ci vada coi suoi soldi o con quelli di questi  imprenditori beneficiati dalla sua iniziativa che a me poco importa sia stata o no autorizzata dalla Giunta Comunale.
Ho già scritto più volte sulle colonne di questo giornale che quando nella primavera 2012 i parmigiani (me compreso) decisero di nominare questo "signor nessuno" sindaco di Parma, dopo quasi tre lustri di sciagurate amministrazioni ubaldiane, prone alla volontà e agli interessi dei poteri forti (Unione Industriali e banche in testa) lo fecero credendo alle dichiarazioni di totale cambiamento urlate in piazza della Pace da Beppe Grillo.

 Non certo per mettere sulla poltrona di primo cittadino un sosia dei precedenti sindaci che, come avevamo già intuito e capito e come abbiamo toccato con mano visionando le interecttazioni della grande inchiesta giudiziaria "Public Money", non muovevano foglia, in città, senza avere prima ottenuto il placet dai piani alti del palazzaccio di via Al Ponte Caprazucca.
Dobbiamo però ora prendere atto del fatto non solo che il Pizzarotti si sia totalmente appiattito sugli interessi di "lor signori", come appare evidente dalla politica portata avanti dalla sua amministrazione di riversare sui cittadini - soprattutto i meno abbienti - il ripianamento del debito nascosto ai bilanci comunali taroccati e sapientemente occultato nelle scatole cinesi (alias società partecipate), anziché rifilarlo ai soggetti (imprenditori e banche) che lo avevano prodotto e che negli anni della grandeur ubaldiana hanno tratto grandi profitti dai grandi scandali (tangenziale sud, Spip, Duc, Ponte Nord, tanto per fare solo alcuni esempi).
Ma addirittura (la gita in Giappone lo insegna) come sia diventato più realista del re quanto a sottomissione ai citati poteri forti, superando i suoi predecessori che non mi risulta si siano mai spinti ad assumere il ruolo di venditori per conto terzi, portandosi dietro i prodotti da vendere (poco importa che fossero della Barilla o di altre ditte), anch'essi addebitati, insieme al costo delle trasferte agli ignari nostri concittadini.

Spiace che uno come lui che è stato chiamato a furor di popolo a voltare pagina rispetto alle passate politiche dello sperpero, dei grandi eventi, delle opere faraoniche, del superfluo, delle assunzioni clientelari e parentali, non abbia capito che buttare alle ortiche anche  solo diecimila euro (un niente, sia ben chiaro, rispetto alle decine di milioni sputtanati da Ubaldi per il ponte nord abusivo sulla Parma utile solo  per rimpinguare le casse del cementificatore di via Adorni) in un momento come questo rappresenta un insopportabile insulto a migliaia di parmigiani che vivono il dramma della povertà assoluta, della disoccupazione, del precariato giovanile, di malattie che non si possono curare per non sottrarre denaro al cibo quotidiano.
Rimanendo in questo tema dello sperpero di denaro pubblico, dopo avere elogiato Dall'Olio per avere denunciato il sindaco per la gita giapponese,
gli sarei grato di interessarsi anche - magari presso il suo compagno Iotti, prima che vada a fare il consigliere in Regione a Bologna - di farci sapere che fine ha fatto la commissione di inchiesta sui debiti ereditati da Pizzarotti dalle precedenti amministrazioni. Una commissione d'inchiesta, dominata dai grillini e presieduta da Iotti, che rischiò addirittura di avere fra i propri componenti Elvio Ubaldi: come mettere una volpe a guardia del pollaio.
Sono convinto che se questa commissione aprirà effettivamente, come promesso, gli armadi e tirerà fuori gli scheletri, Dall'Olio avrà ancora molto da scrivere per la Corte dei Conti di Bologna.

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