In merito alla trasferta di Pizzarotti e Casa in Giappone e
alle dichiarazioni rilasciate dagli stessi nella conferenza stampa,
segnalo che come gruppo PD abbiamo inviato oggi stesso segnalazione alla
Procura della Corte dei Conti, sezione di Bologna. La trasferta
all'estero dei due amministratori e di un dipendente e le relative spese
di viaggio non risultano infatti essere state autorizzate da alcun
atto, come prevede la legge. La spesa sostenuta per il viaggio e il
trasporto di materiale promozionale appaiono inoltre spese improprie che
non trovano giustificazioni nelle funzioni e nei fini istituzionali
dell'ente Comune
Nicola Dall'Olio
Una volta tanto, cari lettori, mi trovo perfettamente d'accordo con il capogruppo Pd in Consiglio comunale Nicola
Dall'Olio e lo ringrazio per avere segnalato alla Corte dei Conti il
viaggio in Giappone di Pizzarotti e i diecimila euro prelevati dalle
tasche dei cittadini per promuovere - a suo dire - i prodotti della food
valley parmigiana. Barilla in testa.
La prossima volta che il
signor Pizzarotti intende andare in giro per il mondo a promuovere i
prodotti della Barilla o di altre ditte parmigiane, si prenda le ferie e
ci vada coi suoi soldi o con quelli di questi imprenditori beneficiati
dalla sua iniziativa che a me poco importa sia stata o no autorizzata
dalla Giunta Comunale.
Ho
già scritto più volte sulle colonne di questo giornale che quando nella
primavera 2012 i parmigiani (me compreso) decisero di nominare questo
"signor nessuno" sindaco di Parma, dopo quasi tre lustri di sciagurate
amministrazioni ubaldiane, prone alla volontà e agli interessi dei
poteri forti (Unione Industriali e banche in testa) lo fecero credendo
alle dichiarazioni di totale cambiamento urlate in piazza della Pace da
Beppe Grillo.
Non certo per mettere sulla poltrona di primo cittadino un sosia dei precedenti sindaci che,
come avevamo già intuito e capito e come abbiamo toccato con mano
visionando le interecttazioni della grande inchiesta giudiziaria "Public
Money", non muovevano foglia, in città, senza avere prima ottenuto il
placet dai piani alti del palazzaccio di via Al Ponte Caprazucca.
Dobbiamo
però ora prendere atto del fatto non solo che il Pizzarotti si sia
totalmente appiattito sugli interessi di "lor signori", come appare
evidente dalla politica portata avanti dalla sua amministrazione di
riversare sui cittadini - soprattutto i meno abbienti - il ripianamento
del debito nascosto ai bilanci comunali taroccati e sapientemente
occultato nelle scatole cinesi (alias società partecipate), anziché
rifilarlo ai soggetti (imprenditori e banche) che lo avevano prodotto e
che negli anni della grandeur ubaldiana hanno tratto grandi profitti dai
grandi scandali (tangenziale sud, Spip, Duc, Ponte Nord, tanto per fare
solo alcuni esempi).
Ma addirittura (la gita in Giappone lo
insegna) come sia diventato più realista del re quanto a sottomissione
ai citati poteri forti, superando i suoi predecessori che non mi risulta
si siano mai spinti ad assumere il ruolo di venditori per conto terzi,
portandosi dietro i prodotti da vendere (poco importa che fossero della
Barilla o di altre ditte), anch'essi addebitati, insieme al costo delle
trasferte agli ignari nostri concittadini.
Spiace che uno come lui che è stato chiamato a furor di popolo a voltare pagina rispetto alle passate politiche dello sperpero,
dei grandi eventi, delle opere faraoniche, del superfluo, delle
assunzioni clientelari e parentali, non abbia capito che buttare alle
ortiche anche solo diecimila euro (un niente, sia ben chiaro, rispetto
alle decine di milioni sputtanati da Ubaldi per il ponte nord abusivo
sulla Parma utile solo per rimpinguare le casse del cementificatore di
via Adorni) in un momento come questo rappresenta un insopportabile
insulto a migliaia di parmigiani che vivono il dramma della povertà
assoluta, della disoccupazione, del precariato giovanile, di malattie
che non si possono curare per non sottrarre denaro al cibo quotidiano.
Rimanendo
in questo tema dello sperpero di denaro pubblico, dopo avere elogiato
Dall'Olio per avere denunciato il sindaco per la gita giapponese,
gli
sarei grato di interessarsi anche - magari presso il suo compagno
Iotti, prima che vada a fare il consigliere in Regione a Bologna - di
farci sapere che fine ha fatto la commissione di inchiesta sui debiti
ereditati da Pizzarotti dalle precedenti amministrazioni. Una
commissione d'inchiesta, dominata dai grillini e presieduta da Iotti,
che rischiò addirittura di avere fra i propri componenti Elvio Ubaldi:
come mettere una volpe a guardia del pollaio.
Sono convinto che
se questa commissione aprirà effettivamente, come promesso, gli armadi e
tirerà fuori gli scheletri, Dall'Olio avrà ancora molto da scrivere per
la Corte dei Conti di Bologna.
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