lunedì 27 luglio 2015

PIZZAROTTI E L’ULTIMO SCEMPIO DELLA CITTA’ CANTIERE

 C'era una volta Parma.
C'era una volta una città dove il gusto del bello e della storia era un tutt'uno con il Dna dei cittadini.
Si fa un gran parlare in questa campagna elettorale delle grandi opere delle Giunte Ubaldi e Vignali e dell'immobilismo dell'ultima esperienza del centro sinistra.
Forse saremo rimasti tra i pochi nostalgici ma pensiamo che lo scorcio del Lungoparma sia uno dei più belli d'Italia, paragonabili forse a quelli di Firenze e Verona.
Non ce ne vogliamo gli architetti ma dopo aver visto il rendering dei nuovi edifici che sorgeranno nell'area dell'ex anagrafe, edifici alti 14 metri di 3 piani con attico non possiamo che parlare dell’ennesimo scempio paesaggistico di Parma, ancora peggiore perchè perpetuato ai danni del Centro Storico. Ennesimo perchè già ora è sufficiente fermarsi sul lungoparma all’altezza della Nuova Ghiaia e osservare gli edifici storici che si affacciano sull'ex parcheggio dall’altra parte del torrente su cui dovrebbero sorgere i nuovi palazzi. In quella zona, per rispetto dell’armonia architettonica degli edifici esistenti, non si dovrebbe costruire nulla.
Ma nulla, in questa città, si impara dagli errori. Eppure la copertura di Piazza Ghiaia già impedisce la visuale degli edifici storici che si affacciano sulla stessa piazza. Ci domandiamo come sia possibile che la sopraintendenza possa permettere la costruzione di questa ennesima colata di cemento e vetro che ha come unico scopo quello di sfruttare al massimo lo spazio per massimizzare i guadagni, rovinando per sempre il più famoso scorcio di Parma. Direte, l'hanno già fatto con il Ponte Nord, ma questo è molto peggio, uno scempio nel bel mezzo della parte storica della città, una vera e proprio ferita e non bastano certo le immagini di rendering con gli edifici coperti di rampicanti verdi per nasconderlo. Quando parliamo di democrazia partecipata, esiste anche la programmazione urbanistica partecipata, se i cittadini avessero visto queste immagini cosa avrebbero detto, avrebbero approvato questo progetto? Il MoVimento 5 Stelle di Parma chiede quindi a tutta la stampa della città di pubblicarne le foto a tutta pagina, che i cittadini giudichino con i loro occhi, l'ultima, speriamo, grande opera di trasformazione della città cratere.
Il Candidato Sindaco
                 Federico Pizzarotti

Quando mi è tornata sotto mano questa lettera che il candidato sindaco Federico Pizzarotti inviò alla stampa nel marzo 2012, sollecitando i giornali a pubblicare le foto dei palazzoni che avrebbero dovuto sorgere sulle macerie dell'ex Anagrafe, definiti "ennesimo scempio paesaggistico di Parma", mi sono domandato, cari lettori, se Federico Pizzarotti, divenuto ora  sindaco di Parma, tornerebbe a firmare una missiva come quella ferocemente ostile al suo omonimo Paolo Pizzarotti, uno dei più attivi palazzinari e cementificatori di questa nostra povera città messa in ginocchio dalla demenziale (e per certi versi delinquenziale) "città cantiere" di Elvio Ubaldi, giustamente spregevolmente ribattezzata dall'allora aspirante sindaco "città cratere".
Mi sono domandato se Federico Pizzarotti riscriverebbe quelle righe dopo avere provato l'ebbrezza del potere e l'emozione di quella vergognosa (a mio giudizio, ovviamente) passeggiata - poco dopo la sua miracolosa elezione targata Beppe Grillo - fianco a fianco col suo omonimo palazzinaro in occasione della inaugurazione di ponte nord "abitato dai fantasmi", che rimane tuttora, a mio avviso, l'ineguagliato monumento alla imbecillità e allo spreco partorito dalla grandeure parmigiana del "piccolo zar di provincia".     
E me lo sono domandato, soprattutto, al ricordo della entusiastica accoglienza riservata al sindaco lo scorso anno nell'assemblea dei confindustriali locali, con applausi a scena a perta che, come il bacio di Giuda, suggellavano e materializzavano  il tradimento delle rivoluzionarie promesse di cambiamento esternate in campagna elettorale dall'aspirante sindaco e, quel che più conta, certificate personalmente e pubblicamente  da Beppe Grillo nel corso dei suoi oceanici comizi in Piazzale della Pace. Applausi confindustriali che rappresentavano il riconoscimento del gradimento della continuità e della contiguità del nuovo primo cittadino con le amministrazioni ubaldiane completamente sottomesse ai diktat della congregazione di via al Ponte Caprazucca.
Non ci può essere sovrapposizione, unicità intellettuale, a mio avviso, cari lettori, fra l'aspirante sindaco che si scagliava contro i palazzinari che deturpavano la città con colate di cemento e il sindaco che riceve elogi e applausi da quegli stessi cementificatori che hanno portato Parma sull'orlo del baratro finanziario in simbiosi mutualistica con politici eamministrazioni pubbliche addomesticati e sottomessi ai propri interessi con enorme sperpero di pubblico denaro.
Come si può credere che quel Federico Pizzarotti che scriveva quella stupenda dichiarazione di affetto per questa nostra martoriata città sia ancora  lo stesso che ora sta facendo pagare il prezzo di ponti abusivi e sbilenchi, passerelle ciclopedonali, scempi tentati o riusciti di Piazza Ghiaia e dell' Ospedale Vecchio, progetti faraonici demenziali abortiti di metropolitane e di tunnel sotto la città, truffaldine compravendite di terreni nello Spip, ecc. ecc., ecc, ai cittadini con le gabelle più alte d'Italia, anziché addebitare quell'immenso sperpero di denaro pubblico ai cementificatori che quelle opere inutili avevano voluto?    
12 maggio 2015

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